martedì 23 dicembre 2014

MAMMA LI TURCHI (Dono di Natale)

Come avevo promesso, ho cercato e trovato il testo di Ugur Ersoy,
notissimo ingegnere turco, che ha redatto delle stupende linee guida per la progettazione antisismica.
Una perfetta lettura natalizia, sperando che Babbo Natale ci porti in dono dei legislatori più illuminati...
Auguri a tutti



Roberto Spagnuolo

giovedì 4 dicembre 2014

EasySteel: Verifica sezioni classe 4

EasySteel impiega, per la classificazione delle sezioni, un metodo numerico molto sofisticato. Questo metodo invero fu messo a punto per tracciare il diagramma momento-curvatura (Fig. 1) in modo da poter classificare le sezioni in base ai limiti del rapporto di curvatura, per altro indicati dalla norma . Tale metodo si basa su un'analisi non lineare delle sezione soggetta a presso-tenso-flessione deviata. Nel modello è incluso il metodo delle aree efficaci per tenere in conto i limiti per instabilità. Purtroppo i limiti dei rapporti di rotazione indicati dalla norma non conducono a rapporti larghezza-spessore indicati dalla stessa, per cui il valore cogente della norma ha costretto ad abbandonare questo metodo di classificazione generale e basato su un modello molto sofisticato.

(Fig. 1)

E' interessante un cenno storico. Il primo ad occuparsi della resistenza, limitata dall'instabilità di profili tubolari cavi, fu Eaton Hodgkinson su richiesta di sir William Fairbairn per la costruzione del Britannia Bridge. Egli notò come per i puntoni tozzi, la legge di Eulero non dava buoni risultati e pertanto formulò una legge basata su molti dati sperimentali (Fig. 2), pubblicata nel 1830.

(Fig. 2)

Tornando ad EasySteel, il modello descritto consente di conoscere l'esatto stato tensionale degli elementi della sezione. Va infatti notato che erroneamente spesso si dice "classe del profilo", in effetti la classe dipende dalle sollecitazioni e varia da ascissa ad ascissa e da combinazione a combinazione dei carichi. Pertanto occorre, prima di ogni verifica, valutare la classe e quindi i moduli di resistenza da adottare e le modalità di verifica previste.

 
Poiché il modello impiegato, come si è detto, è in grado di analizzare lo stato tensionale di ogni elemento della sezione, se uno di questi si trova in classe 4, è agevole applicare il metodo dell'area efficace. Tale metodo è piuttosto intuitivo ed illustrato nella figura 3. Le tensioni, all'inizio dell'imbozzamento si distribuiscono in modo tale da compensare la ridotta resistenza della parte imbozzata. Si può simulare questo fenomeno escludendo dalla sezione l'area equivalente alla parte instabile. Le modalità di tale riduzione sono prescritte dalla normativa (Fig. 4). 


(Fig. 4 da Bernuzzi)

Nel caso di EasySteel si potrebbe ridefinire il poligono della sezione e impiegando il metodo di analisi non lineare descritto. Si è preferito però impiegare le formule di normativa per la nota caratteristica di questa di non limitarsi ad indicare i valori limite, ma di prescrivere anche i metodi. Pertanto un'analisi dello stato tensionale degli elementi della sezione consente di individuare le aree inefficaci e di ricalcolare i parametri di resistenza della sezione. Questo metodo consente l'analisi di profili sottili di qualsiasi configurazione, ma l'impostazione "pratica" di EasySteel, che impiega profili standard affidati ad un sagomario, limita questo metodo ai profili standard suddetti (I, T, C, U, O, L). I profili tubolari rettangolari sono gestiti con questo metodo, i profili tubolari circolari invece vengono gestiti come suggerisce la normativa AISI (American Iron and Steel Institute) poiché il metodo delle aree equivalenti per questo tipo di profili non è indicato nè dalla normativa italiana né dall'Eurocodice 3.

Un dialogo di verifica, oltre ai risultati sintetici dei criteri di resistenza, fornisce le caratteristiche delle singole sezioni e dei singoli elementi della sezione indicando sia in forma grafica che numerica le caratteristiche tensionali e le eventuali aree inefficaci per gli elementi in classe 4 (Fig. 5).

(Fig. 5)



lunedì 17 novembre 2014

APPUNTI DI DEMOCRAZIA E REGOLAMENTI TURCHI

Cosa è la democrazia? Il governo del popolo, recita con dotta conoscenza etimologica chiunque voi interpelliate. Ma come si attua? Qui il signore qualunque che avete interpellato vacilla. Infatti il modo di attuare questo principio si spezza in mille rivoli più o meno impraticabili. Churchill non a caso diceva che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. E Churchill era inglese, un paese dove la normativa, tornando ai nostri argomenti, non la fanno enti governativi, dove non ha valore di legge, dove gli ordini professionali non sono di diritto pubblico, ma sono associazioni private, dove i poteri sono abbastanza contrapposti.

Il British Standard Institution nasce nel 1901 come Engineering Standard Comittee e prende l'attuale nome nel 1931 dopo aver ricevuto nel 1929 il Royal Charter. Il BSI è un ente privato che emana norme su richiesta di privati o pone il suo autorevole sigillo su standard prodotti da altri in vari settori. Si noti l'uso inglese di standard e regulation. In italiano le parole non mancano, ma noi usiamo norma (standard) al posto di regolamento (regulation). La prima legge che conteneva chiari riferimenti alle costruzioni antisismiche è la legge 64 del 2 febbraio 1974, titolava "provvedimenti". Il DPR n. 380 titolava "disposizioni legislative e regolamentari". Oggi si dice "norme tecniche" che però sono regolamenti. E' una forma di ipocrisia spacciare imposizioni per buoni consigli.

Si parlava della contrapposizione di poteri come sistema di equilibrio della democrazia. In Italia sono sempre le stesse persone che ricercano, insegnano, normano, dirigono, fanno, disfano, se la cantano e se la suonano. Non è che l'accademico equlibri lo standard privato e lo standard privato che limiti il potere dell'accademico di Stato. No, sono sempre gli stessi! E questa si chiama oligarchia, non democrazia. Divertitevi a cercare su internet i curriculum (non curricula che le lingue diverse da quella principale del testo non si declinano) dei protagonisti della scena politico-tecnica italiana. Sono prezzemolini acchiappatutto. Dice: ti sei preso la cattedra, la cadrega al consiglio di qua, hai uno studio professionale di là, sei presidente dall'altra parte e consulente da questa, direttore di una o due riviste. Ma lascia una briciolina agli altri! Ma lui è un genio! E certo che lo è! Chi è che si alza e dice: scusi, lei secondo me è una scarpa? (leggasi "L'abito nuovo dell'imperatore").


 Ormai sono convinto che a Luigi xvi abbiano fatto la festa per molto meno. Vorrei uno storico che calcolasse il costo della corte di Versailles rispetto al costo dell'apparato di genii che ci affligge. Vi è lo schermo della politica politicante che pare l'unico elemento di dibattito, ma tutto il potere che c'è sotto non è visibile, è nascosto dal manto della politica politicante. Ma è quel potere coperto dalla politica che fa il bello e il cattivo tempo.

Dice: abbiamo fatto l'Italia, adesso facciamo gli italiani (Massimo marchese d'Azeglio). Ma come si fa a fare gli italiani se vi è sempre un potere forte con il quale o fai il cortigiano per avere le briciole o fai il ribelle? Collaborare mai. Del resto chi ha il potere perché dovrebbe collaborare con chi non ne ha? Uno potrebbe osservare: conoscenza e potere si coltivano in orticelli diversi, magari io ho avuto la ventura di coltivare l'orticello della conoscenza e potrei fare comodo. A chi, a cosa? chiede l'imperatore. Ed in effetti non ha torto, che hai da dargli che sia utile a LUI che ha già tutto ed ha già trovato un modo di avere tutto?

Prendiamo un esempio a... caso. Il SIERC. Solo uno dei colleghi produttori o venditori di software dice che è una cosa bella e giusta, tutti gli altri dicono che è un'assurdità, nata nel buio di una ricerca cieca ai problemi reali, nato senza la minima consultazione di chi in questo campo di battaglia che è la vita vera (non il campus universitario dove l'unica lotta è arrivare primi al pezzo di carta, tipo il gioco infantile del ruba bandiera), e cioè di ordini professionali o di gente che da 30 anni produce software per ingegneria. E chi sono costoro? hanno potere? Gli ordini professionali sono mummificati, i produttori di software straccioni. Perché ascoltarli? Non fa una piega! Però, è questo il punto, tutte le software meno una (...) si sono precipitati ad ossequiare il SIERC perché farlo è prendere una briciola lasciata cadere dal potere. Il mio irrealizzabile sogno è uno sciopero dei quattro gatti che supportano i progettisti facendo software per il regolamento italiano. Le risate! e come si presenterebbe una pratica al Genio (civile, si intende)? IMPOSSIBILE. Pensate, se quei quattro suddetti gatti invece di fare i galli di Renzo incrociassero le braccia, metterebbero in mutande l'arroganza di un potere che non rispetta gli altri. Non a caso, parlando di quella stoffa invisibile venduta all'imperatore che è il SIERC, esso non mi risulta cooperi con i programmi di progettazione strutturale! Ho cercato informazioni ma non le ho trovate, forse è colpa mia. Ma mi pare che, salvo le solite soluzioni all'italiana messe in atto da qualche furbo dei miei colleghi per i motivi poco nobili di fare le scarpe al concorrente, non esiste un formato dati documentato che un programma di calcolo possa generare e validare per colloquiare con in Grande Fratello. 

Questo la dice molto LUNGAAAAAA su come li concepisce il ruolo della pubblica amministrazione rispetto al suddito. Visto che il GF è un servizio pubblico, ci volete dire se c'è un formato dati e che caspita il GF ci fa con questi dati, che algoritmi usa per validarli? In una paese "democratico" tra tante inutili scartoffie che sono l'unica palestra di gara degli accademici, uno straccio di articolo su questi temi no? Non sono stato capace di trovarlo io? C'è qualcosa da nascondere? Oppure c'è il disprezzo totale per il suddito che deve riempire i moduli e tacere, come fa con gli F24, i 740 e i moduli antimafia, antiriciclaggio che terrorizzavano Reina?

Le NTC dovevano avere una revisione ogni 4 anni. Al SAIE di qualche giorno fa (siamo nel novembre 2014 mentre scrivo) si doveva presentare questa famosa revisione. Macché! tutto rimandato alla radunanza del consiglio superiore dei lavori pubblici del venerdì successivo. La radunanza non ha il numero legale. Non delibera un piffero. Le norme non sono revisionate. Perché? Incertezza su un coefficiente?

Certo i coefficienti sono importanti. Mettete che uno proponga 1,15 ed io 1,20. In pratica uno dice, con il buon senso, che non cambia molto, ma cambia perché se passa il mio 1,20 sono io che arrivo primo sull'albero della cuccagna.

Mentre Goti, Ostrogoti e compagnia cantando sgretolava l'impero romano, gli intellettuali dibattevano il problema del sesso degli angeli (realmente, poi è diventato un modo di dire). Erano scemi? No di certo! L'argomento era solo un argomento-ombra per delle beghe di potere. (c'è voluto il Concilio di Trento, 1545-1563, per mettere fine alla lungamente dibattuta questione asserendo che gli angeli non hanno sesso).

A Trieste, mi pare nella piazza omonima, c'è il museo di Oberdan. Non ci ho trovato dentro mai nessuno. C'è penombra e silenzio e poi una custode di gentilezza squisita che se vuoi ti riempie di depliant. Era un bell'uomo Guglielmo.


 C'è una cella dove dicono abbia trascorso le sue ultime ore. Forse era uno sciocco, ché i Giuliani non hanno mai desiderato essere italiani e con l'Austria Trieste era una città viva e ricca, però ha inseguito una sua verità, non l'ha svenduta. Ed era solo, non era in un movimento di facinorosi vigliacchi. Una sorta di icona come il Che che ha inseguito un sogno che personalmente non condivido, ma che era solo, forse tradito, illuso, ma mai piegato a elemosinare le briciole del potere costituito. Viva i martiri della loro unica, individuale libertà!

Le norme tecniche hanno avuto un costo enorme non solo per la loro realizzazione, costo che però non è noto, e lo hanno avuto ancora di più contribuendo ad affossare il mondo delle costruzioni. Ma qualcuno ha detto niente? Gli ordini professionali si sono schierati? I sindacati hanno indetto uno sciopero? Macché! tutti a pecoroni ad adorare il dio coefficiente ed ad accapigliarsi su chi lo rispetta meglio. Noi che facciamo software siamo al centro di questa diatriba assurda e ne vediamo bene l'aspetto assurdo. Il calcolatore elettronico, che in altri settori ha cambiato il modo di operare, in questo settore deve correre a piedi perché deve seguire dei concetti zoppi e ciechi che ne attardano il passo. Il calcolatore elettronico avrebbe potuto fare molto nel mondo delle costruzioni, ma poiché ai soloni del coefficiente fa paura perché è il Golem e loro sono nani, ebbene, gli mettono, aggrappati alla gabbana, una pletora di progettisti insicuri adoratori del culto del coefficiente. Se andate all'Aquila, come ho detto spesso, di crolli per coefficienti ne vedrete ben pochi.

Sic transit gloria mundi.

A proposito. L'amico Paolo Segala mi trasmette uno splendido volumetto turco (sic) di 17 pagine dove la norma tecnica per zone sismiche racchiude le più sagge indicazioni in poche tabelle. Poiché è scansionato non è facilmente consultabile. Sto cercando l'originale per vedere se riesco a renderlo pubblico. E' stupendo! Altro che "mamma li turchi!", i turchi ce li abbiamo noi in casa!

Roberto Spagnuolo

martedì 11 novembre 2014

Aggiornamento della funzione di importazione DXF in All In One

Abbiamo completamente riscritto questa parte di codice per consentire all'ambiente Nolian di All In One di importare con successo una maggiore varietà di entità geometriche e soprattutto di supportare efficacemente le nuove capacità del mesher, ora principalmente basato su poligoni di riferimento. Vengono ora inoltre gestiti correttamente i file generati dalle versioni più recenti di AutoCAD.

I nostri clienti troveranno le nuove funzionalità nel prossimo rilascio EWS 41.


Abbiamo aggiunto la possibilità di importare un file DXF, sostituendo il documento corrente, semplicemente trascinandolo sulla finestra del programma, analogamente a quanto è possibile fare con i file in formato .aio o .sap.
 
Nel caso in cui le opzioni “controlla geometria elementi” e “ignora errori” siano entrambe attive e alcuni elementi non superino il controllo geometrico, questi, anziché essere ignorati, verranno comunque generati ma posizionati all'interno di un layer con il nome originale prefissato da “dxferr_”, in modo da poter essere facilmente individuati con un controllo visivo.

Ricordiamo che il controllo geometrico consente di escludere quegli elementi che a causa della loro morfologia non risultino adatti a fornire risultati attendibili (per esempio elementi guscio con angoli molto acuti o lati sproporzionati) quando analizzati con il metodo degli elementi finiti.

Nell'immagine in basso è rappresentato un esempio di importazione di elementi con geometria non idonea. Tutti gli elementi guscio rappresentati in rosso, non hanno superato il controllo geometrico, ma vengono ugualmente generati in modo da consentire all'utente di decidere se mantenerli o ricrearli direttamente in Nòlian con una morfologia idonea al calcolo FEM.




 
E' stata aggiunta nuova opzione “Converte 4 nodi in 8 nodi” che permette di sostituire tutti gli elementi piani a 4 nodi che verrebbero normalmente generati durante l'importazione con elementi a 8 nodi, inserendo 4 nodi aggiuntivi in corrispondenza dei punti medi dei lati.

 



L'importazione di file DXF in formato non standard, prodotti da specifici software non AutoDesk, non viene più supportata.
 
Nolian riconosce ed interpreta le entità di un file DXF come indicato di seguito. Le entità non in elenco non sono supportate (le entità MESH, 3DSOLID e SURFACE vengono identificate ma non convertite).

Se l'opzione “Genera solo linee di riferimento” NON è attiva:
Una entità Produce
3DFACE un elemento piano a 3 o 4 nodi
LINE
un elemento monodimensionale
LWPOLYLINE
se aperta (PLINE): una serie di elementi monodimensionali
se chiusa (PLINE): un elemento piano a 3, 4 o 8 nodi
POINT
un nodo
POLYLINE
se aperta (PLINE): una serie di elementi monodimensionali
se chiusa (PLINE): un elemento piano a 3, 4 o 8 nodi
se polyface mesh (PFACE): una serie di elementi piani a 3 o 4 nodi
se polygon mesh (3DMESH): una serie di elementi piani a 3 o 4 nodi
SOLID
un elemento piano a 3 o 4 nodi
TRACE
un elemento piano a 3 o 4 nodi

Se l'opzione “Genera solo linee di riferimento” è attiva:
Una entità Produce
3DFACE un poligono di riferimento a 3 o 4 vertici
ARC un arco di riferimento
CIRCLE
due archi di riferimento
LINE
un segmento di riferimento
LWPOLYLINE
se aperta (PLINE): una serie di segmenti di riferimento
se chiusa (PLINE): un poligono di riferimento
POLYLINE
se aperta (PLINE): una serie di segmenti di riferimento
se chiusa (PLINE): un poligono di riferimento
se polyface mesh (PFACE): una serie di poligoni di riferimento
se polygon mesh (3DMESH): una serie di poligoni di riferimento
SOLID
un poligono di riferimento a 3 o 4 vertici
SPLINE
se piana e cubica: una o più spline di riferimento
TRACE
un poligono di riferimento a 3 o 4 vertici


Arch. Amedeo Farello 
Responsabile Sviluppo Software Applicativo, Softing Srl

giovedì 30 ottobre 2014

IL CONVITATO DI VETRO - Il ruolo del software nel labirinto delle norme tecniche

La Softing è lieta di annunciare l'uscita del nuovo libro dell'Arch. Roberto Spagnuolo.
EPC Editore









 Il Convitato di Vetro è il software, impiegato ubiquamente dagli ingegneri almeno da vent’anni, ma sconosciuto ai più, ed in specie ai normatori, nelle sue caratteristiche logiche e formali essenziali. In questo libro Roberto Spagnuolo, grande esperto di sviluppo software per l’ingegneria strutturale e titolare di una nota software house italiana, ci fa vedere come sia illusorio credere che il software ed il formalismo matematico ad esso spesso associato possano cancellare le incertezze e i problemi, sostituendo ad essi certezze che di fatto poi si rivelano come illusioni. Il libro ripercorre anche l’esperienza del suo autore dalla metà degli anni ’80 sino ai giorni nostri, ed è un racconto godibilissimo e a tratti esilarante, sempre molto intenso e pieno di riferimenti originali, qualche volta utilmente provocatorio, della progressiva trasformazione del software da nuovo strumento tutto da esplorare, quale era all’inizio degli anni ’80, a predittore assoluto di precisioni impossibili ed inesistenti quale è percepito in questi anni. Molto interessante è anche la critica all’abuso del linguaggio matematico e formale, visto come possibile metodo per dare crisma di infallibilità ad ipotesi a volte azzardate, se non addirittura infondate. Ne consegue una profonda riflessione sull’impianto che è stato dato alle normative più recenti, anche alla luce della sostanziale insostituibilità del Convitato di Vetro. La lettura di questo libro può molto aiutare i non addetti ai lavori a comprendere meglio la vasta gamma di problemi e di questioni che sono associate allo sviluppo software, favorendone quindi indirettamente un uso più attento e consapevole.

mercoledì 29 ottobre 2014

RIFLESSIONI FILOSOF....TWARE

La ormai non più "nuova" normativa ha cambiato le carte in tavola. Non diciamo poi che, poiché gli unici finanziamenti per la ricerca sono nel settore dell'antisismica, ora schiere di postulanti se ne inventano di tutti i colori per non farci cadere le case in testa, nessuno pensando a mostrare come si deve costruire meglio, ma tutti pensando solo a scrivere teorie che con la pratica del problema hanno poco o nulla a che fare. Gli ordini professionali avrebbero dovuto saltare sulla sedia. Nulla. Gli adempimenti calcolistici per il progettista si sono quintuplicati. Niente. Tutto tace. 


(Giorgio De Chirico, Il Pensatore, 1973)

Il software tradizionalmente maggiormente orientato, per storia e convinzione, a fornire strumenti decisionali per il progettista, si è dovuto riconvertire rapidamente in uno strumento ad alta e spesso automatica produttività, emarginando il ruolo del progettista che da decisore è divenuto un controllore dei tabulati ad un solo fine: non avere rogne con il Genio Civile.

Quindi, restando nel tema, molti nostre realizzazioni software sono state riviste sotto il profilo della produttività tentando di non perdere con questo quella nostra convinzione che il software per l'ingegneria è uno strumento per decisioni consapevoli e non uno strumento buro-calcolistico. Ciò ci ha impegnato non poco in questi ultimi anni, ma siamo convinti di aver fatto un buon lavoro. I nostri programmi sono un equilibrato sistema di progetto che copre quasi tutte le esigenze del progettista e nello stesso tempo offre una controllata, ragionevole produttività.

Potevamo scegliere di ridurre la libertà di chi opera per migliorare la produttività. Non lo abbiamo fatto e questo è costato lavoro ma siamo convinti ne sia valsa la pena!

Altro elemento di riflessione lavorando al progetto di ElWood. Gli aspetti di calcolo sono quanto mai legati alla normativa in quanto, trattandosi di legno, vale più la pratica della grammatica, cioè un approccio empirico. E' abbastanza singolare che poi, dimenticato che i dati e i metodi derivano da pratiche sperimentali, si cerca la famosa quarta cifra decimale. Dicevamo, quindi, come nel caso del legno non si possano impiegare modelli matematici dove il calcolo elettronico consente di ottenere fantastici e innovativi risultati. Si ha una collezione di formule che possono affrontarsi con una calcolatrice o con un foglio di calcolo. Che si affidi dunque l'esecuzione dei calcoli ad un software di struttura logica complessa è forse una strada non delle più felici. In certi casi si dovrebbe avere il coraggio di non esagerare. Però entra in gioco un'altra esigenza: la produttività. Infatti la richiesta di documentare il progetto tramite calcolazioni è divenuta una sorta di mania ed il progettista deve sfornare queste sfilze di numeri. E' utile? Non sappiamo. Chi scrive è della vecchia guardia quando i calcoli si copiavano su carta lucida per essere riprodotti eliograficamente e pertanto la logica era quella di documentare il processo e noni singoli dati che potevano benissimo essere desunti per analogia e per comparazione. Questa impostazione un po' delirante sposta l'attenzione del progettista dalla valutazione del numero come ausilio alla decisione, al "culto" del numero. Quindi vi è una richiesta di dati intermedi, di valori poco significativi che fanno perdere la propensione tipica dell'ingegnere a trovare soluzioni pratiche e plausibili. Vi è uno spostamento dal cantiere alla scrivania. Chi scrive, come si è detto, proviene da diverse esperienze culturali e continua a cercare le proprie soddisfazioni culturali solo quando si può mettere il numero accanto alla realtà del fenomeno per poter confortare e confrontare l'uno con l'altro. Senza questo "faccia a faccia" il numero significa ben poco per il progetti ingegneristico.

Quindi è abbastanza singolare rendersi conto che per ElWood ci è voluto un grandissimo lavoro che consentisse di gestire con semplicità delle formule di una banalità sconcertante che però devono fornire una quantità di dati enorme per esigenze più burocratiche che progettuali.

Roberto Spagnuolo

lunedì 27 ottobre 2014

EASYSTEEL

EASYSTEEL

Per chi lavora con l'acciaio, una notizia confortante. Alcuni anni fa iniziammo una rivisitazione molto ambiziosa di EasySteel che però l'impegno che la nuova-vecchia normativa ci ha richiesto, ha praticamente interrotto. Si è rimasti a metà di un percorso molto promettente ma tutto ciò che è incompiuto non è desiderabile. Ora stiamo continuando il lavoro interrotto su due fronti: l'editing del giunto, che somiglierà molto a quello che abbiamo descritto per ElWood, e le verifiche che intendiamo revisionare e documentare nel dettaglio per consentire la modalità interattiva di verifica della quale abbiamo già parlato sempre in relazione ad ElWood.
Il lavoro su EasySteel è già iniziato!!
Non mancheremo di tenervi informati.

mercoledì 22 ottobre 2014

ElWood - rilascio imminente

ElWood è un nuovo ambiente di Nòlian All-In-One dedicato alle verifiche di strutture in legno con giunzioni meccaniche.

Le verifiche sono piuttosto semplici e ben definite dalla normativa. Per le membrature non c'è quindi molto di eccitante da dire. Diverso è per le giunzioni. ElWood gestisce giunzioni metalliche. Abbiamo dunque focalizzato il nostro interesse per poter dare al progettista la libertà di realizzare il suo giunto tramite le funzionalità che descriveremo brevemente.

Una membratura si connette alle altre membrature tramite degli accessori metallici.
Il progettista dispone di un comodo dialogo nel quale, scelto il giunto che si vuole realizzare, può anche scegliere gli elementi da connettere e quindi "vestire" lo stesso con gli accessori che desidera, usando tra l'altro accessori di tipo diverso per la stessa connessione.
Si hanno squadrette, squadrette ringorzate, piastre, unioni centrali a T, cestelli, bicchieri, piastre per connessioni stellari multiple, squadrette di fondazione.
Assegnati i parametri geometrici di default (tipo mezzi di unioni, tolleranze, interassi etc.), assegnati pure il numero di mezzi di unione per riga ed il numero di righe di mezzi di unione: l'accessorio è dimensionato.
Ma c'è dell'altro. Il progettista può cesellare il suo accessorio tramite una procedura parametrica, operando semplicemente sulle proiezioni ortogonali dell'accessorio, modificando le misure nel modo voluto e ottenendo così l'accessorio che più desidera.
A questo punto il progettista si chiede se gli accessori che ha predisposto, con i mezzi di unione che ha previsto, sono adeguati. Passa quindi rapidamente alle funzioni di verifica.
Per ogni piastra di ogni accessorio viene valutata la resistenza nelle tre direzioni e per ogni direzione nei due versi. Questi valori resistenti dei singoli accessori vengono poi riferiti, tramite equazioni di equilibrio, all'elemento nel suo insieme permettendo un immediato confronto tra le azioni combinate di progetto e quelle resistenti.
Se qualcosa non ci soddisfa è possibile controllare ulteriormente nel dettaglio i meccanismi resistenti: dalla connessione della membratura, al singolo accessorio, alla piastra del singolo accessorio, alla resistenza del mezzo di unione. Optare quindi per un'immediata modifica dei numeri di mezzi di unione, di diametro o di tipo ed eseguire infine una nuova verifica.

Gli accessori possono essere disegnati sul BIC nelle tre proiezioni ortogonali e quindi arricchiti graficamente sullo stesso, esportati in AutoCAD o dove più si desidera, per inviarli in produzione.

In effetti siamo abbastanza orgogliosi di aver ottenuto, pur cambiando il paradigma da ausilio decisionale ad ausilio produttivo, questo bel pezzo di software.



Roberto Spagnuolo

mercoledì 1 ottobre 2014

Evviva! Arriva Windows 10!

Un po' di tempo fa ebbi modo di esprimere le mie riserve riguardo all'approccio seguito da Microsoft per realizzare quello che all'epoca era il futuro dei sistemi operativi del produttore di Seattle: Windows 8. Oggi, sull'onda delle notizie relative alla successiva versione mi sento di esternare qualche altra, ancor meno lusinghiera, considerazione.

Per cominciare, il salto di numerazione: sarà Windows 10, e non 9! Con lo scopo evidente di distanziare il più possibile il futuro prodotto dal precedente, il marketing non ha trovato di meglio che ricorrere ad un simile disarmante trucchetto.

Ma il buffo è che l'obsoleto (secondo Microsoft) menu Start, che già aveva rifatto capolino (anche se per finta) nella versione 8.1, tornerà ora con tutte le sue funzionalità. Inoltre le applicazioni realizzate per le nuove (ed incompatibili) API “Metro”, che avevano futuristicamente rinunciato ad avere finestra ridimensionabile, barra del titolo e pulsante di chiusura (che noiose caratteristiche retrò) torneranno ad averle.




In pratica la maggiore novità di Windows 10 è che funzionerà più o meno come Windows 7. Bé, per essere onesti ci sarà anche la possibilità di definire desktop multipli... Aspetta, ma non è quella cosa che su Linux e OSX c'è da anni?

Concludo con un accenno alla macchina con Windows 8 su cui sto scrivendo queste parole. Usa Windows 8 perché, pur essendo un prodotto Dell destinato all'utenza professionale e non un assemblato sotto casa, non è stato in alcun modo possibile effettuarne l'aggiornamento a Windows 8.1. Ogni tentativo, che tutte le volte fallisce non prima di aver scaricato 3 Gbyte dai server Microsoft, si conclude con la perentoria affermazione che non è possibile installare un aggiornamento per un sistema operativo che si trova su una chiavetta USB. Peccato che non ve ne sia alcuna.

“Windows 10 represents the first step of a whole new generation of Windows.” Volesse il cielo...

Arch. Amedeo Farello 
Responsabile Sviluppo Software Applicativo, Softing Srl

giovedì 26 giugno 2014

Presentazione Nuans

Calcio-ingegneria: un sostanziale pareggio. Considerando poi l'esito dell'ultima partita Italia-Uruguay, ingegneria ha stravinto.
Questo lo diciamo perché siamo riusciti con rara maestria a far coincidere il nostro incontro con la partita Italia-Costa Rica. Infatti si è svolto a Roma il 20 giugno 2014. Nonostante ciò, appunto, gli intervenuti hanno preferito, numerosi, l'ingegneria. Ci siamo così incontrati nella saletta ipogea dell'istituto dei salesiani in via Marsala, sulla stessa strada dell'ingresso alla stazione Termini: grande comodità per chi veniva da fuori.

Quella saletta con voltine ed archi in muratura, così lontana dalle classiche aule imbiancate o plastificate, crea una certa cordiale atmosfera. E' stato un incontro tra amici, vecchi e nuovi. Fa una certa impressione vedersi presentare il figlio di un antico cliente, da qualche anno già laureato in ingegneria. Una bella impressione.

 
A proposito di questi professionisti diventati amici negli anni, vorremmo citare Ulisse Avanzi, sommelier e Massimo Urso, ex campione nazionale di nuoto a rana. Perché diciamo questo?
Non solo per la simpatia, e non erano certo i soli ad essere simpatici, ma perché gli utilizzatori di Nòlian sono persone un po' speciali.
 
Benché, come detto, il calcio ci abbia portato via una certa fetta di possibili ascoltatori, si è assaporata un'atmosfera che ritengo unica nel mondo dell'informatizzazione dell'ingegneria. Noi infatti siamo per tradizione più artisti che manager, più artigiani che commercianti e in un settore così particolare come questo è l'unica vera via per una collaborazione sensata. Infatti chi si chiedesse: perché Softing? Forse la miglior riposta è questa: perché al centro mettono l'uomo, non il mercato. Visto che siamo sulla strada dell'autoincensamento, vanno dette due parole sui nostri ingegneri Francesco Canterini e Giuseppe Pascucci che con sicurezza di esposizione e di conoscenze hanno esposto in modo sintetico e dinamico le possibilità del nostro software per problemi geotecnici: da quelli delle fondazioni a quelli più ardui della meccanica dei terreni tramite modelli non lineari.







martedì 24 giugno 2014

Il nuovo mesher di Nolian

Negli ultimi mesi abbiamo lavorato per rinnovare completamente le funzioni di meshing dell'ambiente Nolian. Il risultato che abbiamo ottenuto ci sembra decisamente superiore sia in termini qualitativi che di semplicità operativa.

Abbiamo aggiunto alle tradizionali primitive di riferimento (segmento, arco e spline) una nuova primitiva poligono in grado di gestire qualunque topologia (convessa, concava, autointersecante). I lati dei poligoni non sono necessariamente costituiti da segmenti, ma possono essere trasformati in archi di cerchio o in spline dopo il tracciamento iniziale.


I vantaggi dell'avere una primitiva dedicata sono molteplici: ad esempio non è più necessario procedere alla disambiguazione esplicita dei vuoti e dei pieni, dato che è possibile assegnare questa caratteristica individualmente a ciascun poligono.


Inoltre, dato che il poligono mantiene un legame con gli elementi bidimensionali generati, è possibile rigenerare indefinitamente la mesh variando il fattore di raffinamento, anche indipendentemente per ciascun lato, finché non si è soddisfatti del risultato.

Il tracciamento dei poligoni avviene ovviamente sul piano di lavoro corrente, ma un comodo comando consente di impostare tale piano in modo che coincida con quello di un poligono a scelta. Le funzioni di modifica della geometria, sia per via numerica che interattiva, mantengono la planarità del poligono, impedendo di generare geometrie degeneri.

Un'altra novità consentita dalla nuova primitiva è che è ora possibile procedere contemporaneamente al meshing di oggetti che si trovano su piani differenti.


Infine è possibile scegliere, sia a livello globale che individuale per ciascun poligono, se la mesh generata debba essere forzata su eventuali nodi esistenti contenuti nel poligono. Questa caratteristica consente con grande facilità di infittire opportunamente la mesh in corrispondenza dei punti di discontinuità tensionale.


I nostri utenti troveranno il nuovo mesher nel rilascio EWS 40, che prevediamo di rendere disponibile a giorni.

Arch. Amedeo Farello 
Responsabile Sviluppo Software Applicativo, Softing Srl



mercoledì 11 giugno 2014

Il CNR si è perso l'ipercubo!

Il CNR pubblica la rivoluzione nella valutazione del rischio (14 maggio 2014), infatti nella premessa leggiamo: “Le presenti istruzioni costituiscono un approccio di livello superiore rispetto a quello previsto dalla normativa vigente”
Beh, se uno se lo dice da solo... Però il bello, o il brutto secondo i punti di vista, è che... è scomparso l'ipercubo e anche latino!

Non ci crederete! Nel testo sottoposto ad inchiesta pubblica (10 ottobre 2013) vi era il paragrafo 2.6.4.4 e poi nell'appendice A.6.1 un capitolo “Riepilogo della procedura” che conservavano come in una teca preziosa l'ipercubo il primo, e addirittura l'ipercubo latino la seconda!

Non ci crederete, si diceva, ma non ve ne è più traccia! Pare che il CNR si sia perso l'ipercubo! Per la miseria, mica è cosa da poco! Un ipercubo mica lo si trova ad ogni angolo di strada. Occorrerà telefonare alla trasmissione “Chi l'ha visto?” e far chiedere ai telespettatori se hanno visto un ipercubo latino che girava smarrito tra le vie. Poiché è latino, si raccomanda di chiedergli: Quo vadis?

Se a uno il merito non glielo danno mai, poi alla fine se lo prende da solo, così mi prendo da solo il merito di aver liberato l'ipercubo consentendo agli estimatori di leggi, pandette ed altre amenità degne del “Quesito con la Susi” di non dover fare come Don Abbondio: “l'Ipercubo? chi era costui?”

PS al nostro incontro del 20 giugno 2014 va Roma (vedere sul nostro sito) farò un accenno a tutta la storia in quanto a luglio è prevista l'uscita di un mio libro per il Gruppo EPC Editore sul tema della normativa vista nei suoi risvolti sociologici, quindi ho studiato....Venite numerosi.

Roberto Spagnuolo

martedì 22 aprile 2014

Geotecnica con NUANS

Finalmente un evoluto ambiente di geotecnica completa ed arricchisce All-In-One. All-In-One è uno dei pochi programmi per ingegneria strutturale che unisce un sistema FEM generale e non lineare a una serie di post-processori avanzati per poter portare a termine con produttività e completezza progetti di strutture pressoché in ogni settore: dall'edilizia alle opere civili.

Il nuovo ambiente di geotecnica, Nuans, prende nome dall'acronimo di NUmerical ANalisys of Soil. Infatti si è compiuto ogni sforzo possibile per impiegare i robusti e informatizzabili metodi numerici anche in un settore tradizionalista come quello della geotecnica.

I tipi di fondazioni sono sia quelli modellabili in Nòlian (platee, travi), sia elementi che possono non essere modellati ed essere rappresentati da vincoli o da boundary come plinti e pali. Il grande vantaggio di un ambiente di geotecnica integrato con un sistema FEM è dato dalla possibilità di modellare il sistema di fondazione con grande versatilità. Ad esempio si possono modellare plinti su pali con plinto sia appoggiato che sospeso, gruppi di pali con plinti rigidi o flessibili, pali modellati tenendo conto della flessibilità anche laterale, e così via. Questi sistemi di fondazione, anche complessi, trovano in Nuans l'ambiente per una trattazione completa sotto il profilo geotecnico e normativo.

Per la resistenza delle fondazioni superficiali sono disponibili i metodi più accreditati da Brinch-Hansen a Vesic a Eurocodice 7. Per le tensioni nel terreno i metodi del semispazio elastico di Boussinesq, di Westegaard e di Mindlin. Vengono calcolati i cedimenti elastici ed edometrici. Il terreno viene modellato con strati definibili. Per il cedimento dei pali viene impiegato il sofisticato metodo numerico basato sull'equazione di Mindlin. I terreni possono essere a grana grossa o fine. Per i terreni a grana grossa sono impiegati i metodi di Schmertzmann e di Burland e Burbidge. Ovviamente vengono supportati i requisiti di normativa e le combinazioni delle azioni secondo gli approcci previsti.

Un tabulato completo, preceduto da un'ampia trattazione teorica dei metodi impiegati completa le grandi potenzialità di questo nuovo ambiente.

Nuans è in fase avanzata di test e messa a punto e sarà disponibile presumibilmente entro il prossimo mese di maggio. Per i nostri clienti e per i pochi che non hanno ancora effettuato il passaggio dalle versioni modulari a All-In-One e che pertanto non possono usufruire dei vantaggi di Nuans, di Walverine, di DonJon di FibRePower, di Exsys, di EnJoist, verrà fatta una prevendita e un'offerta personalizzata imperdibile. 


martedì 4 marzo 2014

Politecnico di Torino

La cosa è nata in modo inconsueto. Il nostro responsabile del sito segnala una eccessiva attività di cinesi sul nostro sito. Ma che ci fanno i cinesi sul nostro sito? Sarà un attacco informatico? Una piccola indagine ci fa scoprire che l'attività cinese proviene da Torino. Oibò, l'affare sembra sempre più misterioso. Indaghiamo ancora e scopriamo che al corso di Teoria e Tecnica delle Costruzioni tenuto dai professori Invernizzi, Barpi e Borri Brunetto si impiega per la didattica il nostro Nòlian e quindi gli studenti scaricano il dimostrativo per fare gli esercizi.

Quello che ci ha fatto piacere, è che al Politecnico di Torino la scelta di Nòlian sia stata del tutto autonoma al punto che non ne sapevamo nulla. Ci offriamo a questo punto di collaborare vista la gradita scelta. Così i giorni 25, 26 e 27 novembre siamo a Torino per un corso sull'uso di Nòlian. Il corso è stato frequentatissimo, circa duecento studenti per sessione. Tutti attenti con i loro portatili ad usare Nòlian con la perizia dei ragazzi.

L'ospitalità dei Prof. Invernizzi, Barpi e Borri Brunetto è stata squisita, e non lo diciamo per cortesia. E' stato veramente un incontro piacevolissimo. Dopo una introduzione del nostro Spagnuolo, la fatica di tre intere giornate di lezione sono state tutte affidate alle per fortuna ampie spalle del nostro Francesco Canterini.

Nòlian, ci hanno spiegato, è stato scelto per la eccezionale sua facilità ed immediatezza d'uso che lo rendono particolarmente adatto alla didattica ed anche per il dimostrativo che è pienamente funzionale e con limiti così ampi da essere in pratica un versione "lite".

La collaborazione continua. Due tesi di laurea in un consolidamento statico di due strutture storiche ha preso il via con l'uso di Nòlian All In One.

A proposito di questo, segnaliamo la nostra iniziativa di concedere in comodato d'uso licenze per lo svolgimento di tesi di laurea alle quali forniamo tutto il supporto ci venga richiesto e, al termine delle quali, offriamo al laureato la possibilità di acquisire Nòlian ad un prezzo molto interessante. Questa iniziativa si affianca all'altra per tutti i neo laureati che possono acquistare la licenza di Nòlian non solo con lo sconto a loro riservato, ma tramite un canone di locazione con riscatto che rende accessibile Nòlian anche a chi sta iniziando la professione.




ISI - Ingegneria Sismica Italiana

La ISI è un'associazione tra imprese impegnate nell'ingegneria antisismica che vede tra i suoi soci Alga, Mapei e anche le softwarehouse più impegnate in questo settore: AMV, Harpaceas, CSP fea. Ed ora anche Softing è socio sostenitore dell'associazione.

La nostra adesione, già da tempo in programma, è stata determinata da Luciano Migliorini di AMV. Questo lo diciamo perché ci fa piacere cogliere l'occasione per ringraziare di questo un vecchio amico.

La AMV è l'unica software storica con la quale Softing abbia avuto sempre rapporti diremmo di amicizia, anche oltre il rispetto reciproco. Quello che più manca nel nostro settore infatti è la collaborazione per la salvaguardia di interessi comuni.

Una malintesa interpretazione di "concorrenza" ha sempre fatto sì che non vi fosse una visibilità della categoria, tesa invece a screditare gli altri per accreditare se stessi e in tal modo screditando tutti. Ciò ha danneggiato moltissimo non favorendo la visibilità della nostra categoria, come si vede chiaramente dall'emanazione delle norme che avviene nella assoluta ignoranza della realtà delle softwarehouse italiane.

Siamo convinti che un po' di collaborazione sarebbe salvifica per il nostro settore e anche utile per i nostri utenti in quanto la libera circolazione delle idee migliorerebbe i prodotti che ora invece si contendono il mercato abbassando i prezzi ed i livelli qualitativi.

Purtroppo mancano anche riferimenti culturali per cui è come se nel settore della viticultura si spingesse il gusto del consumatore verso sapori edulcorati e adulterati perché la produzione di tali vini sarebbe più conveniente per il produttore. Ciò per il vino non avviene, perché il consumatore è preparato e perché vi sono associazioni di categoria.

In un settore vitale come il software per l'ingegneria antisismica la deregulation è micidiale. E, intendiamoci, lungi da noi invocare una regulation di Stato! ma una seria associazione di categoria è indispensabile e siamo certi che ISI abbia tutte le carte in regola,

http://www.ingegneriasismicaitaliana.com

mercoledì 26 febbraio 2014

Notizie dal fronte del dadaismo

La proposta di normativa per le strutture esistenti è stata presentata il 28 gennaio 2014, presso la sede romana del CNR nella piacevole sala Marconi. Ero eroicamente presente.

Inizio dalla fine del convegno, come mi pare non solo opportuno, ma anche utile. Il contenuto del convegno era scontato e noiosissimo. L'approccio iperprobabilistico è stato assunto come panacea ma non se ne sono affatto dimostrati i benefici, solo i metodi. Infatti si assume che il professionista applichi e non che condivida. Del resto nessuno analogamente mi ha mai spiegato perché per le vetture vi sia un limite di velocità unico indipendentemente dalle condizioni. Il cittadino deve ubidir tacendo, mica deve responsabilizzarsi e condividere! Aperto il "dibattito" vi fu un silenzio dettato non da timidezza, ma dal fatto che eravamo tutti allibiti.

Fortunatamente un professionista di mezza età, romano, pacioso, molto sicuro del fatto suo e istintivamente simpatico disse: ma con tutti quei numeri siete sicuri non si faccia peggio? Ha risposto un professore (non faccio nomi perché queste persone si è visto che non amano le critiche) premettendo che non era certo di aver capito per motivi acustici. Infatti a chi desiderava fare una domanda non veniva dato il microfono mostrando il grande interesse per i partecipanti. Tra l'altro c'era un freddo becco.

Ma il signore del pubblico non si è fatto intimidire: ha aspettato ben conscio che si era capito benissimo. La risposta dal palco, a più voci, arrivò a toccare argomenti che fanno riflettere: la proposta è per ingegneri preparati, non per progettisti "qualunque" e poi è per strutture importanti, e poi è uno studio, non una proposta di norma. Non lo sapevamo e speriamo sia vero anche perché la norma, sia attuale che neo-proposta, non fa questa opportuna distinzione: analisi pushover anche per la cuccia del cane!

Il signore, che per la sua calma dei forti ho ammirato moltissimo, ha detto con grandissimo buon senso: io analisi pushover ne faccio ma, almeno sul mio computer, ci metto mezz'ora, voi dite di farne trenta, che devo stare due giorni ad aspettare? A me il cliente mi chiede: la mia casa va bene? che devo fare? e si aspetta la risposta il giorno dopo, non dopo due settimane.

Infatti qualcuno ha chiesto ad un altro professore (vedi inciso di cui sopra): quanto ci ha messo lei a fare le analisi dell'esempio che ha illustrato? due settimane. Un brusio e delle risatine hanno fatto fremere il tavolo della presidenza. Ma io sono un ricercatore, ha precisato il suddetto intendendo che doveva fare le cose in modo più accurato, ma qualcuno ha colto al balzo il qui pro quo e ha detto: è una normativa per voi accademici, allora. Il nervosismo sul palco si è fatto palpabile. Allora il presidente ha detto: noi siamo qui con la giacchetta a presentarvi il nostro lavoro, non rispondiamo a queste domande. Forse non sono abituati alle critiche e l'hanno presa male. Quasi tutti gli spettatori si sono alzati e se ne sono andati.

Una frase di Sergio Musmeci, del quale mi pregio di essere stato allievo, è illuminante. Egli diceva: fare, saper fare, e solo dopo far sapere. Qui ci fan sapere come fare coloro i quali non hanno mai dato prova evidente di saper fare, ma forse neanche di aver fatto.

Nonostante il mestiere che faccio, o forse proprio per questo, continuo a credere che la matematizzazione dell'arte del costruire vada presa con le molle. Troppi numeri appannano la "sensibilità strutturale", il buon senso e il ruolo dell'esperienza.

Norma, oltre l'analisi etimologica che lega il termine all'angolo retto, è consuetudine, è ciò che si è affermato come migliore pratica e pertanto la norma, come la grammatica, viene ad ordinare e spiegare ciò che già si fa in pratica. La norma deve venire dal basso e non dall'alto, deve operare su un materiale esistente e non inventarlo dal nulla. La matematica in una materia così complessa come l'arte (non la scienza, cfr. Pierluigi Nervi) deve essere un supporto alle decisioni, non la legge. Non a caso nei paesi dove la libertà dell'individuo è maggiormente rispettata la norma per il buon costruire la scrivono le associazioni professionali e non coloro che in un sistema autoreferenziale hanno scalato il potere burocratico. Lo Stato è un concetto metafisico, ma in pratica è formato da persone che, nel sistema attuale, non rappresentano il cittadino, ma lo prevaricano e, con buona pace del politicamente corretto, in effetti lo sfruttano.

Ho inseguito il signore che aveva fatto quelle disarmati osservazioni perché volevo complimentarmi con lui, ma è sparito nella toilette e fargli lì la posta mi è sembrato sconveniente.

Si è arrivati ormai a sperare che uno studio come questo che alla collettività è certo costato, finisca in un cassetto e li resti in secula seculorum perché ormai coloro che "fanno", fanno più male che bene.

Dimenticavo, un'altra chicca. Pare che la molla per questo faraonico mezzo di valutare probabilisticamente la non con conoscenza, cioè l'ignoranza, sia stata una profonda critica al "livelli di conoscenza" che, pare, sono sbagliatissimi ed incoscientemente ereditati copiando l'Eurocodice 8 che è nato incoscientemente copiando il FEMA ma, gli americani, si sa, ha detto qualcuno dal palco, sono sempliciotti mica come noi... E' vero noi non siamo sempliciotti, ma astuti: copiamo, copiamo sbagliato, ce ne accorgiamo dopo vent'anni e mettiamo una toppa che è peggio del buco, traducendo un magnifico proverbio veneto. Incrociamo le dita.

Aggiungo alcune brevi osservazioni nel merito della "proposta indecente".

Per alcune leggi è obbligatorio valutare l'impatto economico che recano. Non ho approfondito se è anche questo il caso. E' stato fatto? Se vi è un beneficio sociale in sicurezza, a carico di chi è il costo di questo beneficio? Dei professionisti?

Nel caso della normativa in vigore per le strutture esistenti ho valutato e scritto da qualche parte che la complessità ciclomatica supera quella che McCabe e il NIST hanno valutato come sensata. Nel caso della proliferazione, in questa proposta, delle analisi pushover (mezzo di valutazione che ha già numerosi critici per suo conto), l'incertezza delle variazioni del modello può inficiarne significativamente i vantati ed indimostrati benefici. In una norma che si propone di valutare probabilisticamente l'incertezza perché questo elemento di incertezza è stato trascurato?

Le proposte di normativa che passano obbligatoriamente attraverso uno strumento (il software) dovrebbero tener conto delle specificità di questo strumento. Per mia esperienza diretta i "ricercatori" ignorano i fenomeni di scala che differenziano profondamente il software usato per la ricerca da quello per uso professionale (dispregiativamente chiamato "commerciale" dai duri e puri dello stipendio a carico della collettività). Cioè si è scavato un fossato tra norma e attuazione della norma che è cioè costituito dall'abuso di una strumento (il software) che volutamente viene poi ignorato.

Incrociamo di nuovo le dita.