giovedì 30 ottobre 2014

IL CONVITATO DI VETRO - Il ruolo del software nel labirinto delle norme tecniche

La Softing è lieta di annunciare l'uscita del nuovo libro dell'Arch. Roberto Spagnuolo.
EPC Editore









 Il Convitato di Vetro è il software, impiegato ubiquamente dagli ingegneri almeno da vent’anni, ma sconosciuto ai più, ed in specie ai normatori, nelle sue caratteristiche logiche e formali essenziali. In questo libro Roberto Spagnuolo, grande esperto di sviluppo software per l’ingegneria strutturale e titolare di una nota software house italiana, ci fa vedere come sia illusorio credere che il software ed il formalismo matematico ad esso spesso associato possano cancellare le incertezze e i problemi, sostituendo ad essi certezze che di fatto poi si rivelano come illusioni. Il libro ripercorre anche l’esperienza del suo autore dalla metà degli anni ’80 sino ai giorni nostri, ed è un racconto godibilissimo e a tratti esilarante, sempre molto intenso e pieno di riferimenti originali, qualche volta utilmente provocatorio, della progressiva trasformazione del software da nuovo strumento tutto da esplorare, quale era all’inizio degli anni ’80, a predittore assoluto di precisioni impossibili ed inesistenti quale è percepito in questi anni. Molto interessante è anche la critica all’abuso del linguaggio matematico e formale, visto come possibile metodo per dare crisma di infallibilità ad ipotesi a volte azzardate, se non addirittura infondate. Ne consegue una profonda riflessione sull’impianto che è stato dato alle normative più recenti, anche alla luce della sostanziale insostituibilità del Convitato di Vetro. La lettura di questo libro può molto aiutare i non addetti ai lavori a comprendere meglio la vasta gamma di problemi e di questioni che sono associate allo sviluppo software, favorendone quindi indirettamente un uso più attento e consapevole.

mercoledì 29 ottobre 2014

RIFLESSIONI FILOSOF....TWARE

La ormai non più "nuova" normativa ha cambiato le carte in tavola. Non diciamo poi che, poiché gli unici finanziamenti per la ricerca sono nel settore dell'antisismica, ora schiere di postulanti se ne inventano di tutti i colori per non farci cadere le case in testa, nessuno pensando a mostrare come si deve costruire meglio, ma tutti pensando solo a scrivere teorie che con la pratica del problema hanno poco o nulla a che fare. Gli ordini professionali avrebbero dovuto saltare sulla sedia. Nulla. Gli adempimenti calcolistici per il progettista si sono quintuplicati. Niente. Tutto tace. 


(Giorgio De Chirico, Il Pensatore, 1973)

Il software tradizionalmente maggiormente orientato, per storia e convinzione, a fornire strumenti decisionali per il progettista, si è dovuto riconvertire rapidamente in uno strumento ad alta e spesso automatica produttività, emarginando il ruolo del progettista che da decisore è divenuto un controllore dei tabulati ad un solo fine: non avere rogne con il Genio Civile.

Quindi, restando nel tema, molti nostre realizzazioni software sono state riviste sotto il profilo della produttività tentando di non perdere con questo quella nostra convinzione che il software per l'ingegneria è uno strumento per decisioni consapevoli e non uno strumento buro-calcolistico. Ciò ci ha impegnato non poco in questi ultimi anni, ma siamo convinti di aver fatto un buon lavoro. I nostri programmi sono un equilibrato sistema di progetto che copre quasi tutte le esigenze del progettista e nello stesso tempo offre una controllata, ragionevole produttività.

Potevamo scegliere di ridurre la libertà di chi opera per migliorare la produttività. Non lo abbiamo fatto e questo è costato lavoro ma siamo convinti ne sia valsa la pena!

Altro elemento di riflessione lavorando al progetto di ElWood. Gli aspetti di calcolo sono quanto mai legati alla normativa in quanto, trattandosi di legno, vale più la pratica della grammatica, cioè un approccio empirico. E' abbastanza singolare che poi, dimenticato che i dati e i metodi derivano da pratiche sperimentali, si cerca la famosa quarta cifra decimale. Dicevamo, quindi, come nel caso del legno non si possano impiegare modelli matematici dove il calcolo elettronico consente di ottenere fantastici e innovativi risultati. Si ha una collezione di formule che possono affrontarsi con una calcolatrice o con un foglio di calcolo. Che si affidi dunque l'esecuzione dei calcoli ad un software di struttura logica complessa è forse una strada non delle più felici. In certi casi si dovrebbe avere il coraggio di non esagerare. Però entra in gioco un'altra esigenza: la produttività. Infatti la richiesta di documentare il progetto tramite calcolazioni è divenuta una sorta di mania ed il progettista deve sfornare queste sfilze di numeri. E' utile? Non sappiamo. Chi scrive è della vecchia guardia quando i calcoli si copiavano su carta lucida per essere riprodotti eliograficamente e pertanto la logica era quella di documentare il processo e noni singoli dati che potevano benissimo essere desunti per analogia e per comparazione. Questa impostazione un po' delirante sposta l'attenzione del progettista dalla valutazione del numero come ausilio alla decisione, al "culto" del numero. Quindi vi è una richiesta di dati intermedi, di valori poco significativi che fanno perdere la propensione tipica dell'ingegnere a trovare soluzioni pratiche e plausibili. Vi è uno spostamento dal cantiere alla scrivania. Chi scrive, come si è detto, proviene da diverse esperienze culturali e continua a cercare le proprie soddisfazioni culturali solo quando si può mettere il numero accanto alla realtà del fenomeno per poter confortare e confrontare l'uno con l'altro. Senza questo "faccia a faccia" il numero significa ben poco per il progetti ingegneristico.

Quindi è abbastanza singolare rendersi conto che per ElWood ci è voluto un grandissimo lavoro che consentisse di gestire con semplicità delle formule di una banalità sconcertante che però devono fornire una quantità di dati enorme per esigenze più burocratiche che progettuali.

Roberto Spagnuolo

lunedì 27 ottobre 2014

EASYSTEEL

EASYSTEEL

Per chi lavora con l'acciaio, una notizia confortante. Alcuni anni fa iniziammo una rivisitazione molto ambiziosa di EasySteel che però l'impegno che la nuova-vecchia normativa ci ha richiesto, ha praticamente interrotto. Si è rimasti a metà di un percorso molto promettente ma tutto ciò che è incompiuto non è desiderabile. Ora stiamo continuando il lavoro interrotto su due fronti: l'editing del giunto, che somiglierà molto a quello che abbiamo descritto per ElWood, e le verifiche che intendiamo revisionare e documentare nel dettaglio per consentire la modalità interattiva di verifica della quale abbiamo già parlato sempre in relazione ad ElWood.
Il lavoro su EasySteel è già iniziato!!
Non mancheremo di tenervi informati.

mercoledì 22 ottobre 2014

ElWood - rilascio imminente

ElWood è un nuovo ambiente di Nòlian All-In-One dedicato alle verifiche di strutture in legno con giunzioni meccaniche.

Le verifiche sono piuttosto semplici e ben definite dalla normativa. Per le membrature non c'è quindi molto di eccitante da dire. Diverso è per le giunzioni. ElWood gestisce giunzioni metalliche. Abbiamo dunque focalizzato il nostro interesse per poter dare al progettista la libertà di realizzare il suo giunto tramite le funzionalità che descriveremo brevemente.

Una membratura si connette alle altre membrature tramite degli accessori metallici.
Il progettista dispone di un comodo dialogo nel quale, scelto il giunto che si vuole realizzare, può anche scegliere gli elementi da connettere e quindi "vestire" lo stesso con gli accessori che desidera, usando tra l'altro accessori di tipo diverso per la stessa connessione.
Si hanno squadrette, squadrette ringorzate, piastre, unioni centrali a T, cestelli, bicchieri, piastre per connessioni stellari multiple, squadrette di fondazione.
Assegnati i parametri geometrici di default (tipo mezzi di unioni, tolleranze, interassi etc.), assegnati pure il numero di mezzi di unione per riga ed il numero di righe di mezzi di unione: l'accessorio è dimensionato.
Ma c'è dell'altro. Il progettista può cesellare il suo accessorio tramite una procedura parametrica, operando semplicemente sulle proiezioni ortogonali dell'accessorio, modificando le misure nel modo voluto e ottenendo così l'accessorio che più desidera.
A questo punto il progettista si chiede se gli accessori che ha predisposto, con i mezzi di unione che ha previsto, sono adeguati. Passa quindi rapidamente alle funzioni di verifica.
Per ogni piastra di ogni accessorio viene valutata la resistenza nelle tre direzioni e per ogni direzione nei due versi. Questi valori resistenti dei singoli accessori vengono poi riferiti, tramite equazioni di equilibrio, all'elemento nel suo insieme permettendo un immediato confronto tra le azioni combinate di progetto e quelle resistenti.
Se qualcosa non ci soddisfa è possibile controllare ulteriormente nel dettaglio i meccanismi resistenti: dalla connessione della membratura, al singolo accessorio, alla piastra del singolo accessorio, alla resistenza del mezzo di unione. Optare quindi per un'immediata modifica dei numeri di mezzi di unione, di diametro o di tipo ed eseguire infine una nuova verifica.

Gli accessori possono essere disegnati sul BIC nelle tre proiezioni ortogonali e quindi arricchiti graficamente sullo stesso, esportati in AutoCAD o dove più si desidera, per inviarli in produzione.

In effetti siamo abbastanza orgogliosi di aver ottenuto, pur cambiando il paradigma da ausilio decisionale ad ausilio produttivo, questo bel pezzo di software.



Roberto Spagnuolo

mercoledì 1 ottobre 2014

Evviva! Arriva Windows 10!

Un po' di tempo fa ebbi modo di esprimere le mie riserve riguardo all'approccio seguito da Microsoft per realizzare quello che all'epoca era il futuro dei sistemi operativi del produttore di Seattle: Windows 8. Oggi, sull'onda delle notizie relative alla successiva versione mi sento di esternare qualche altra, ancor meno lusinghiera, considerazione.

Per cominciare, il salto di numerazione: sarà Windows 10, e non 9! Con lo scopo evidente di distanziare il più possibile il futuro prodotto dal precedente, il marketing non ha trovato di meglio che ricorrere ad un simile disarmante trucchetto.

Ma il buffo è che l'obsoleto (secondo Microsoft) menu Start, che già aveva rifatto capolino (anche se per finta) nella versione 8.1, tornerà ora con tutte le sue funzionalità. Inoltre le applicazioni realizzate per le nuove (ed incompatibili) API “Metro”, che avevano futuristicamente rinunciato ad avere finestra ridimensionabile, barra del titolo e pulsante di chiusura (che noiose caratteristiche retrò) torneranno ad averle.




In pratica la maggiore novità di Windows 10 è che funzionerà più o meno come Windows 7. Bé, per essere onesti ci sarà anche la possibilità di definire desktop multipli... Aspetta, ma non è quella cosa che su Linux e OSX c'è da anni?

Concludo con un accenno alla macchina con Windows 8 su cui sto scrivendo queste parole. Usa Windows 8 perché, pur essendo un prodotto Dell destinato all'utenza professionale e non un assemblato sotto casa, non è stato in alcun modo possibile effettuarne l'aggiornamento a Windows 8.1. Ogni tentativo, che tutte le volte fallisce non prima di aver scaricato 3 Gbyte dai server Microsoft, si conclude con la perentoria affermazione che non è possibile installare un aggiornamento per un sistema operativo che si trova su una chiavetta USB. Peccato che non ve ne sia alcuna.

“Windows 10 represents the first step of a whole new generation of Windows.” Volesse il cielo...

Arch. Amedeo Farello 
Responsabile Sviluppo Software Applicativo, Softing Srl