venerdì 23 gennaio 2015

Incontro con Nòlian al Politecnico di Torino

Il 16 gennaio, come si usa dire in modo desueto e vagamente burocratese, ultimo scorso, la Softing ha tenuto due lezioni in contemporanea in due aule del Politecnico di Torino. Invitati dai professori Stefano Invernizzi, Barpi Fabrizio, Borri Brunetto Mauro e Ballatore Enrico. Prima di continuare nella narrazione, un riconoscimento va tributato a questi ottimi insegnanti perché, cosa rara nel mondo accademico, hanno capito che il software è uno strumento progettuale che è importante insegnare ad usare ai futuri professionisti più delle equazioni differenziali. Le lezioni sono state tenute dagli Ingg. Giuseppe Pascucci e Francesco Canterini. 





Qui il comunicato potrebbe terminare, anzi lo si poteva fare nello stile dei comunicati ANSA: Torino, 16 gennaio c.a., Softing tiene corso presso cattedra Scienza Costruzioni. Stop. In effetti nel mondo dell'ingegneria il riferimento cattedratico, senza grandi motivazioni, resta un'ottima referenza. Invece voglio raccontarvi questa vicenda un po' come una favola perché nel mondo dell'ingegneria se entrasse un sorriso si comprenderebbe meglio la differenza tra seriosità e serietà.






Il nostro Amedeo Farello arriva un giorno di autunno di più di un anno fa e con viso preoccupato mi dice: temo che il nostro sito sia sotto un attacco informatico cinese. Io, invece di preoccuparmi, essendo incosciente dalla nascita, mi inorgoglisco: i cinesi ci dedicano le loro attenzioni! Che onore! In effetti decine di versioni dimostrative del nostro software vengono scaricate da account cinesi. Che sia un modo per bloccare il nostro sito? Io osservo: ma ai cinesi del nostro software che gli può fregare? Mica siamo nel '68 con la Cina e il libretto rosso di Mau! In effetti approfondendo la questione, le richieste provengono da Torino. Che i cinesi ci abbiano invaso e nessuno ce lo ha detto? Forse hanno vecchi libri di storia e credono che ci sia ancora il regno sabaudo! La verità è che al Politecnico di Torino c'è una comunità di studenti cinesi, ma questo lo abbiamo appreso molto dopo. Indaghiamo un poco e scopriamo che i sullodati Professori dopo accurate valutazioni hanno scelto Nòlian per la didattica. Caspita! ci diciamo: in genere si fa di tutto per entrare nelle università con il proprio software per farlo conoscere e noi ci entriamo e neanche lo sappiamo! C'è, a l'ora del caffè nel nostro ufficio, una accesa disputa: dobbiamo essere orgogliosi che il nostro software sia così valido da farsi strada da solo, oppure siamo dei cretini che non ce ne occupiamo e lo lasciamo andar da solo perché siamo incapaci di renderci conto che ha solo 31 anni e deve essere portato per mano?





Personalmente, essendo io la guida spirituale della Softing, e conoscendomi fin dalla nascita, so che è più probabile l'ipotesi della cretinità. O, meglio, della grande creazione artistica che quando esce dalle mani del suddetto artista, per lui non ha più interesse perché l'atto meraviglioso è dare alla luce invenzioni fantastiche, non stare a convincere gli altri che lo sono.




Poichè la verità è sferica, se si opera con impegno e serietà, come noi stiamo facendo, si può partire da un punto ed arrivare anche al punto diametralmente opposto. Questa metafora, apparentemente sciocca, in effetti è piuttosto inquietante perché la verità solo per gli sciocchi è unica, inamovibile e immarcescibile, piatta come la terra era nel passato, prima di diventare tonda.

Non ci è dato sapere se gli studenti hanno avuto una profittevole esperienza o se si sono annoiati a morte. Chi scrive, nella speranza di aiutarli a non stramazzare sotto i coefficenti parziali di sicurezza, che come topi in una casa infestata spuntavano d'ogni dove, si è prodigato con il problema dei limiti della crescita strutturale dell'animale e della lunghezza caratteristica del materiale ( invenzione di Sergio Musmeci, quale altezza massima di una torre che supporta solo il peso proprio, instabilità esclusa) ma, sempre chi scrive, mentre nelle lezioni dello scorso anno - dimenticavo ma questo è il secondo anno che siamo stati invitati - aveva ricevuto un applauso a scena aperta, questa volta ritiene che il problema galileiano dell'osso non abbia fatto vibrare di gioia alcuna. Ma anche per lo scrivente si vede che gli anni passano e si perde lo smalto. O forse si perdono gli studenti?

Spero che presto Stefano Invernizzi ci dia un resoconto più attendibile dell'esperienza. Illustrano l'evento foto - si sottolinea molto belle - di Donatella Giovannangeli.