Il 16 gennaio, come si usa dire in modo
desueto e vagamente burocratese, ultimo scorso, la Softing ha tenuto
due lezioni in contemporanea in due aule del Politecnico di Torino.
Invitati dai professori Stefano Invernizzi, Barpi Fabrizio, Borri Brunetto Mauro e Ballatore Enrico. Prima di
continuare nella narrazione, un riconoscimento va tributato a questi
ottimi insegnanti perché, cosa rara nel mondo accademico, hanno
capito che il software è uno strumento progettuale che è importante
insegnare ad usare ai futuri professionisti più delle equazioni
differenziali. Le lezioni sono state tenute dagli Ingg. Giuseppe
Pascucci e Francesco Canterini.
Il nostro Amedeo Farello arriva un
giorno di autunno di più di un anno fa e con viso preoccupato mi
dice: temo che il nostro sito sia sotto un attacco informatico
cinese. Io, invece di preoccuparmi, essendo incosciente dalla
nascita, mi inorgoglisco: i cinesi ci dedicano le loro attenzioni!
Che onore! In effetti decine di versioni dimostrative del nostro
software vengono scaricate da account cinesi. Che sia un modo per
bloccare il nostro sito? Io osservo: ma ai cinesi del nostro software
che gli può fregare? Mica siamo nel '68 con la Cina e il libretto
rosso di Mau! In effetti approfondendo la questione, le richieste
provengono da Torino. Che i cinesi ci abbiano invaso e nessuno ce lo
ha detto? Forse hanno vecchi libri di storia e credono che ci sia
ancora il regno sabaudo! La verità è che al Politecnico di Torino
c'è una comunità di studenti cinesi, ma questo lo abbiamo appreso
molto dopo. Indaghiamo un poco e scopriamo che i sullodati Professori
dopo accurate valutazioni hanno scelto Nòlian per la didattica.
Caspita! ci diciamo: in genere si fa di tutto per entrare nelle
università con il proprio software per farlo conoscere e noi ci
entriamo e neanche lo sappiamo! C'è, a l'ora del caffè nel nostro
ufficio, una accesa disputa: dobbiamo essere orgogliosi che il nostro
software sia così valido da farsi strada da solo, oppure siamo dei
cretini che non ce ne occupiamo e lo lasciamo andar da solo perché
siamo incapaci di renderci conto che ha solo 31 anni e deve essere
portato per mano?
Personalmente, essendo io la guida spirituale della Softing, e conoscendomi fin dalla nascita, so che è più probabile l'ipotesi della cretinità. O, meglio, della grande creazione artistica che quando esce dalle mani del suddetto artista, per lui non ha più interesse perché l'atto meraviglioso è dare alla luce invenzioni fantastiche, non stare a convincere gli altri che lo sono.
Poichè la verità è sferica, se si opera con impegno e serietà, come noi stiamo facendo, si può partire da un punto ed arrivare anche al punto diametralmente opposto. Questa metafora, apparentemente sciocca, in effetti è piuttosto inquietante perché la verità solo per gli sciocchi è unica, inamovibile e immarcescibile, piatta come la terra era nel passato, prima di diventare tonda.
Non ci è dato sapere se gli studenti hanno avuto una profittevole esperienza o se si sono annoiati a morte. Chi scrive, nella speranza di aiutarli a non stramazzare sotto i coefficenti parziali di sicurezza, che come topi in una casa infestata spuntavano d'ogni dove, si è prodigato con il problema dei limiti della crescita strutturale dell'animale e della lunghezza caratteristica del materiale ( invenzione di Sergio Musmeci, quale altezza massima di una torre che supporta solo il peso proprio, instabilità esclusa) ma, sempre chi scrive, mentre nelle lezioni dello scorso anno - dimenticavo ma questo è il secondo anno che siamo stati invitati - aveva ricevuto un applauso a scena aperta, questa volta ritiene che il problema galileiano dell'osso non abbia fatto vibrare di gioia alcuna. Ma anche per lo scrivente si vede che gli anni passano e si perde lo smalto. O forse si perdono gli studenti?
Spero che presto Stefano Invernizzi ci dia un resoconto più attendibile dell'esperienza. Illustrano l'evento foto - si sottolinea molto belle - di Donatella Giovannangeli.